ROMA - Il dibattito è andato avanti per oltre un mese. Coinvolgendo intellettuali e movimenti. E oggi arriva la formalizzazione: un appello affinché in Italia si costituisca una lista della società civile a sostegno della candidatura di Alexei Tsipras alla presidenza della Commissione Europea. Motore e cantiere dell'iniziativa, la rivista Micromega. Che oggi ha pubblicato sul proprio sito "L'Europa al bivio", un documento firmato da Barbara Spinelli, Luciano Gallino, Paolo Flores D'Arcais, Andrea Camilleri, Marco Revelli e Guido Viale. Per una sinistra, che al di là degli "apparati partitici", ritrovi le proprie ragioni intorno al leader del partito grego Syriza.

L'attacco del documento, teso: "L'Europa è al bivio e i suoi cittadini devono riprendersela". E ci si riferisce alla dicotomia tra austerità e anti-europeismo che sta "frantumando il progetto di unità nato a Ventotene nell'ultima guerra". Due soluzioni alla crisi della Comunità Europea che rivelano, entrambe, un carattere "conservatore". Il punto è ribaltare la prospettiva. Formulare soluzioni politiche da sinistra, progressiste. Perché il carattere della crisi europea non è solo economico o finanziario, ma politico e sociale. Per questo l'Europa deve divenire unione politica, "dunque darsi una nuova Costituzione". Regole scritte "non più dai governi ma dal suo Parlamento, dopo un'ampia consultazione di tutte le organizzazioni associative e di base presenti nei paesi europei".

Poi i punti del programma. Si parte dal "respingere" quel fiscal compact che oggi "punisce il Sud dell'Europa" e che domani potrebbe avere ripercussioni anche sulla capacità di sviluppo economico degli stati europei più solidi. Poi il superamento delle diseguaglianze, la centralità dello Stato di Diritto, un ripensamento del ruolo e delle funzioni della BCE. Ancora: la valorizzazione del patrimonio culturale e artistico dell'Europa e nuovi investimenti nella difesa dell'ambiente e nell'implementazione della green economy. Per lasciarsi alle spalle "il mito della crescita così come lo abbiamo conosciuto in questi anni".

Il nodo politico è sintetizzabile in quattro parole: contro le larghe intese. Perché "conservano l'esistente". In Italia e in Europa. Dove è necessario un Parlamento costituente, "che si divida fra immobilisti e innovatori". Poi l'identikit della lista a sostegno di Tsipras: promossa da movimenti e personalità della società civile, autonoma dagli apparati partitici. E che rappresenti una risposta radicale alla "debolezza italiana". Una lista composta "in coerenza con il programma, che candidi persone, anche con appartenenze partitiche, che non abbiano avuto incarichi elettivi e responsabilità di rilievo nell'ultimo decennio".

E su Micromega compare anche un testo firmato dal leader di Syriza. Nero su bianco, proposte e idee. Che partono dal fatto che il "futuro europeo, fatto di banchieri felici e di società infelici, è già programmato". E l'alternativa passa da un nuovo protagonismo delle società europee. Che devono "proteggersi contro la speculazione del capitale finanziario", emancipando l'economia reale dal profitto. Un nuovo modello di produzione, basato sul "lavoro dignitoso, sull'espansione dei beni pubblici e sulla protezione dell'ambiente". E il testo di Tsipras si conclude con una sorta di chiamata alle armi per la sinistra europea: "Il futuro non appartiene al neoliberismo, né ai banchieri, né a qualche dozzina di potenti multinazionali. Il futuro appartiene ai popoli e alle società. E il momento di aprire la strada a una Europa democratica, sociale e libera. Perché questa è l'unica soluzione sostenibile, realistica e realizzabile per uscire dalla crisi attuale".

E i partiti della sinistra italiana? L'opzione Tsipras potrebbe essere un modo per ricompattare la galassia frantumata dall'esperienza di Rivoluzione Civile. Il segretario di Rifondazione Comunista, Paolo Ferrero, ha infatti già espresso il proprio parere positivo. Acque agitate, invece, in Sinistra e Libertà. Dove il tema delle europee sarà al centro del congresso che si apre a Riccione venerdì prossimo. E se Nichi Vendola ha già indicato la rotta, "una sinistra tra Schulz e Tsipras", non manca chi - come i deputati Giorgio Airaudo e Giulio Marcon - chiede una piena adesione di Sel alla "causa Tsipras". Per evitare un "aventino al contrario" e rilanciare il lavoro per dar voce a quella "sinistra diffusa" ancora viva e presente nel Paese.